Lampade abbronzanti: cosa sapere prima di procedere

La parola d’ordine è precauzione: continuate a leggere per scoprire tutto quello che c’è da sapere sulle lampade abbronzanti!

lampade abbronzanti

Fonte: Pixabay

 

Le lampade abbronzanti, così come i lettini solari o quadrifacciale, vanno effettuati con molta attenzione. Questi particolari strumenti, diffusissimi nei centri estetici, palestre, beauty farm e molte volte anche negli alberghi, sfruttano una falsa luce simile a quella del sole, raggi UvB e UvA, per donare alla pelle un colorito ambrato, marroncino o aranciato, simile all’abbronzatura. Tuttavia c’è molto da sapere prima di scegliere le lampade. Andiamo a scoprire tutti i particolari.

Le differenze tra le lampade abbronzanti

Come abbiamo già spiegato esistono diverse tipologie di abbronzature tramite lampada. I lettini solari sono comuni in tutti i centri estetici, così come le docce solari o i quadrifacciali per il viso. Tuttavia, si possono suddividere in lampade ad alta pressione e lampade a bassa pressione.

La prima ha un filtro blu scuro davanti, solitamente presenti sul quadrifacciale e lettini. Questi hanno una percentuale molto bassa di raggi UVB e UvA e solitamente portano tempi di esposizione di 15 minuti per il viso e 40 minuti per il lettino.

A differenza, quelli a bassa pressione, presentano tubi fluorescenti, simili al neon già presente in docce o lettini. Queste tipologie di lampade, però, hanno una percentuale di raggi Uvb più alta, per questo motivo bisogna accorciare l’esposizione a circa 6 minuti (nelle pelli più sensibili) fino ad un massimo di 12 minuti. L’esposizione, poi prevede l’utilizzo di alcune accortezze.

Le accortezze da seguire prima di effettuare lampade abbronzanti

Dopo aver capito come funziona, bisogna però cercare di scoprire come la nostra pelle può reagire all’esposizione artificiale. In questo caso bisogna prima rivolgersi a un medico e poi ad un centro estetico. Fatevi spiegare sempre prima come si svolgerà, dove e soprattutto accertatevi sull’utilizzo di prodotti e filtri per l’esposizione.

Difatti, oltre agli occhialini, è essenziale che ci siano filtri antisolari in grado di filtrare anche se in minima parte i raggi artificiali. In questo modo la pelle evita d’avere abrasioni o bruciature. Particolare attenzione va effettuata alla pulizia dell’apparecchio per non incorrere in infezioni: chiedete un’ulteriore pulizia al vostro arrivo. Pulizia anche per ciò che ci riguarda personalmente. 

Tuttavia, anche un dettaglio va considerato per l’esposizione, non andrà anzi effettuata giornalmente, semai bisognerà optare per sedute settimanali o bisettimanali a seconda della tonalità di pelle che volete raggiungere. Sarà poi l’estetista che vi spiegherà quante sedute occorrono. Ma meno è, meglio è: sia per le tasche che per la salute della vostra pelle.

Le problematiche scatenate dalle lampade abbronzanti

Subito dopo l’esposizione, bisogna dedicarsi all’idratare la pelle. Serviranno creme ultra-idratanti o emollienti. Soprattutto in caso di bruciori o pruriti bisogna utilizzare sostanze rinfrescanti, decongestionanti o lenitive. Questo poiché molte volte, le lampade arrivano a seccare la pelle e a procurare anche molti danni.

Sebbene le lampade diano molte volte un colorito più sano alla carnagione, c’è da ricordarsi che le lampade, proprio come il sole, accelerano i processi di fotossidazione e invecchiamento della pelle. Vale a dire che, se utilizzata continuamente per più di 3 mesi, sarà facile scorgere più rughe, nervi e macchie della pelle. Inoltre, le radiazioni UvA, penetrando nel derma, interagiscono con le cellule produttrici di collagene ed elastina, indebolendole.

Non solo, un’esposizione prolungata può aumentare il rischio di sviluppare melanomi o tumori cutanei. Ecco perché, molti dermatologi, pensano che le lampade bisognerebbe evitarle sotto dei 18 anni e al di sopra dei 60, alle donne in gravidanza, a chi ha i capelli rossi o biondo chiaro, occhi azzurri o verdi e carnagione lattescente. Normalmente però si raccomanda di non eccedere a prescindere, qualunque sia il proprio caso.

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